250 milioni per lo Yemen

La Repubblica dello Yemen e il World Food Programme (WFP), hanno siglato sabato due contratti del valore di oltre $ 250 milioni di dollari per fornire cibo e assistenza nutrizionale a più di cinque milioni di persone nel paese.
Gli accordi sono stati firmati dal ministro della Pianificazione e della Cooperazione Internazionale Mohammed al-Sa’adi e dal  Country Director WFP Lubna Alaman.
In base agli accordi, il WFP fornirà alimenti, supporto nutrizionale specialistico e denaro per una serie di beneficiari bisognosi, tra cui le famiglie in condizioni di insicurezza alimentare, gli sfollati interni (IDP), madri malnutrite e bambini, rifugiati.
Nel dettaglio, eil primo programma di un anno prevede uno stanziamento di 242 milioni dollari all’inizio del 2013 per la fornitura di assistenza alimentare d’emergenza per 3,5 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare distribuendo aiuti alimentari a 600.000 sfollati interni (IDP) e fornando supporto nutrizionale per 405.000 bambini sotto i cinque anni e 157.000 madri in allattamento e donne incinte minacciate da malnutrizione acuta.
Verrà fornito un totale di 226.000 tonnellate di cibo, tra cui grano, legumi, olio vegetale, zucchero e alcuni prodotti specializzati, micronutrienti arricchiti progettati per curare o prevenire la malnutrizione acuta.
Il secondo accordo riguarda 8.000 mila dollari di soccorso e operazioni di recupero per fornire assistenza alimentare a quasi 70.000 rifugiati in Yemen provenienti dal Corno d’Africa.
I principali donatori ad oggi sono il Giappone, gli Stati Uniti, il Canada, la Commissione europea, la Germania e la Finlandia.

 

A cura dell’Ambasciata dello Yemen a Roma

Investire in Yemen

Il Ministro del Petrolio e dei Minerali, Ahmed Abdullah, ha annunciato che il 9 compagnie petrolifere internazionali hanno i requisiti necessari a partecipare all’assegnazione dei 5 settori messi a disposizione recentemente dal Ministero per invogliare aziende straniere a investire nel settore petrolifero in Yemen.
Il Ministro del Petrolio e dei Minerali in un comunicato rilasciato all’agenzia di stampa (SABA) ha annunciato oggi che il Comitato di Negoziazione ha portato a termine lo studio e l’analisi di tutti i documenti presentati dalle  23 società petrolifere internazionali in competizione per le 5 occasioni aperte.
Il Ministro ha sottolineato che i cinque settori interessati sono Aryam Shabwa (settore 6), Mukalla in Hadramout (settore 15) la valle dell’Hadramout (settore 84), Nord Uqlah nel  governatorato di Shabwa (settore 85) e Joule Hadramout (settore 102).

Le aziende che risultano possedere le caratteristiche richieste sono: l’americana Hunt, la società irlandese Circle Oil Plc, la società del Kuwait Kufpec, la brasiliana Petra, Heritage Oil dal Regno Unito, Oil Fields Limited del Pakistan, la norvegese DNO International, la turca GYP e Geopetrol con base a Panama.
L’elevato numero di aziende internazionali interessate ad investire in Yemen conferma il successo del Ministero del Petrolio e dei Minerali nella sua politica di attrazione di investimenti esteri per il settore petrolifero, che è uno dei settori più promettenti a sostegno dell’economia nazionale.

 

A cura dell’Ambasciata dello Yemen a Roma

Min. Terzi/Yemen

Dalla riunione internazionale ‘Amici dello Yemen’ svoltasi a Londra emerge un “forte sostegno al governo dello Yemen” per proseguire nel processo politico in corso, dove cruciale è “l’inclusività” e l’attenzione ad evitare che tentativi di interferenze possano ”frenare” questo processo. Lo ha riferito il ministro Giulio Terzi a conclusione dell’incontro cui ha preso parte nella capitale britannica.

L’appuntamento londinese è stato l’occasione per ribadire il già forte sostegno internazionale a Sana’a affinché prosegua su questa strada anche in vista delle prossime elezioni, presidenziali e legislative. E “tutti”, ha detto il ministro, hanno convenuto che in questo percorso l’inclusività è cruciale, mentre bisogna “evitare quei tentativi di interferenza che possano frenare questo processo”.

Lo Yemen è su una strada importante di “riconciliazione nazionale”, ha detto ancora il ministro, sottolineando quanto sia decisivo da parte della comunità sostenere lo sviluppo nel Paese che “sta cercando di uscire da una condizione di povertà estrema”. Un impegno rinnovato oggi a Londra, che è legato a doppio filo al tema della sicurezza.

Il contributo dell’Italia in questo senso resta centrale: il titolare della Farnesina ha infatti ricordato come proprio in questo l’Italia abbia investito in tre anni 85 milioni di euro, di cui 45 dallo scorso settembre e per 20 milioni dei quali è stato già concordato un utilizzo sul fronte della sicurezza marittima. E proprio la riunione di oggi, la quinta di questo formato, è il risultato di “una iniziativa partita dall’Italia tre anni fa”, ha ricordato Terzi, ribadendo che la situazione nello Yemen ha una rilevanza altissima “per la sicurezza della regione – un’ampia area che va dal Golfo, al Corno d’Africa, a Suez – ma anche per la sicurezza globale”.

 

fonte: http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/

Approfondimenti/2013/03/20130307_Amici_Yemen_riunione_Londra.htm?LANG=IT

A cura dell’Ambasciata dello Yemen a Roma.

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